L'occupazione militare francese - Militaria

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L'occupazione militare francese

Amministrazione > La storia > Lo Stato Sabaudo
Carlo Emanuele IV, Re di Sardegna (1751-1819)

Il 09.12.1798 l'occupazione militare francese del Piemonte costrinse Carlo Emanuele IV a cedere anche gli ultimi Stati di terraferma, dopo aver perduto nel 1792 il ducato di Savoia e la contea di Nizza, mantendo la sovranità unicamente sulla Sardegna. In tale circostanza, l'Amministrazione Militare Sabauda conservò le proprie strutture istituzionali, che vennero poste alle dipendenze del comitato di guerra del Governo Provvisorio.

La restaurazione austro-russa

Mentre in Sardegna Carlo Emanuele avanzava una protesta formale contro la sua abdicazione forzata, la coalizione austro-russa liberò Torino dai francesi e su invito dello Czar Paolo I, il sovrano tornò in Piemonte, dove - nel tentativo di far rivivere l’antica struttura istituzionale sabauda - l'amministrazione militare venne affidata alla c.d. Commissione Militare, un organismo composto da cinque membri alle cui dipendenze furono poste la Segreteria di Guerra e l’Uffizio Generale del Soldo.

Il ritorno francese

Ma il provvedimento di ripristino austro-russo fu di breve durata (26.05.1799 - 16.06.1800): le strutture burocratiche dell'amministrazione militare passarono nuovamente in mano napoleonica, dove subirono una serie di adattamenti e riduzioni, conseguenti al progressivo affermarsi del diretto controllo dello Stato francese anche prima della formale annessione, avvenuta nel corso del mese di Settembre 1802.

Con un decreto datato 07.09.1800 a firma del Generale Jean-Baptiste Jourdan venne, infine, definitivamente soppresso l’Uffizio Generale del Soldo che venne sostituito da un Commissariato Generale di Guerra le cui competenze, confluite nella sopravvissuta Segreteria di Guerra, vennero concentrate in due divisioni: l’Ufficio del personale e l’Ufficio di contabilità.

Con un decreto consolare del 02.04.1801, la gestione dell'amministrazione militare piemontese venne attribuita ad un Commissario Ordinatore affiancato da dodici Commissari di Guerra.

 
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