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Con la Legge di riforma dell'Ordinamento del Regio Esercito, il Corpo di Amministrazione assunse l'appellativo di Servizio di Amministrazione, per poi riprendere, solo nel 1980, la denominazione tradizionale di Corpo di Amministrazione.
In base alla normativa summenzionata (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 113 del 15 Maggio 1940):
la carica di Capo del Servizio di Amministrazione era devoluta ad un Colonnello del Servizio stesso (scelto in base alle norme contenute nella legge sull'avanzamento degli Ufficiali del Regio Esercito);
il Servizio veniva dotato del seguente organico di Ufficiali:
Grado |
Unità |
Colonnelli |
22 |
Tenenti Colonnelli |
78 |
Maggiori |
163 |
Capitani |
648 |
Tenenti e Sottotenenti |
559 |
Totale forza |
1.470 |
Il Servizio di Amministrazione partecipò con i propri Ufficiali alla Seconda Guerra Mondiale, operando su tutti i teatri del conflitto (Africa Settentrionale ed Orientale, Albania, Fronte Russo, Guerra di Liberazione) e distinguendosi per l'alto valore militare che profuse in ogni circostanza avversa.
In particolare, degno di ogni onore fu il martirio del Ten. amm. Rodolfo BETTI, Ufficiale del 129° Rgt. f. "PERUGIA", che in un generoso atto di devozione patria immolò se stesso in un gesto di altissimo sentimento di fede civile.